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Spesso e volentieri si tende a sottovalutare la manutenzione della propria auto, eppure si tratta di un mezzo fondamentale per muoversi e, di conseguenza, è necessario prestare la massima attenzione. In tal senso, vale la pena ribadire come i controlli periodici siano fondamentali, perché danno una mano ad incrementare la sicurezza alla guida, ma si riflettono positivamente su tanti altri aspetti, come ad esempio le prestazioni.

Svolgere un’attività di manutenzione regolare della propria vettura fa la differenza, dal momento che è l’unica soluzione per poter essere sicuri di circolare avendo a disposizione una vettura non solo efficiente, ma anche in tutto e per tutto sicura.

Dando uno sguardo a quelli che sono i controlli periodici che proprio non si possono saltare, è importante mettere in evidenza sia i tagliandi che le revisioni. Si tratta di interventi che fanno la differenza per poter effettuare una corretta e approfondita valutazione di quelle che sono le condizioni effettive della vettura e per verificare che i suoi principali componenti siano davvero in grado di garantire delle performance di ottimo livello.

La lucidatura dei fari

A dispetto di quello che si potrebbe pensare, cominciamo con un controllo a cui in realtà non ci pensano in tanti. La lucidatura fari che sono diventati opachi, invece, è molto importante. Infatti, perché è uno dei tanti accorgimenti che permettono di mantenere la propria vettura sempre in buono stato, prolungandone la vita nel corso del tempo.

L’importanza dei controlli periodici

Indipendentemente dal fatto che abbiate una vettura nuova di zecca o meno, ci sono degli adempimenti pratici che non si possono trattare in maniera superficiale. Ovvero, il principale intervento da programmare è quello relativo alla manutenzione della vettura. Quindi, serve effettuare dei controlli periodici: due verifiche su tutte, ovvero il controllo dello stato di usura in cui si trovano le gomme e il livello dei liquidi.

Se evitate o dimenticate di svolgere tali verifiche, il rischio è quello di dover affrontare in seguito dei danni al motore, oppure circolare con una vettura che ha una bassa aderenza in caso di asfalto bagnato. Insomma, i controlli periodici sono un adempimento che va inserito a calendario e cerchiato con la matita rossa.

Tra i vari controlli periodici che si consiglia di svolgere troviamo sicuramente quello legato al livello dei liquidi, ma anche quello legato alla funzionalità dei freni e delle pastiglie. Occhio allo stato dei filtri, così come a tutto l’impianto luci, agli ammortizzatori e alle sospensioni, senza dimenticare anche ovviamente lo stato in cui si trovano il motore, gli scarichi e la cinghia di trasmissione.

Le scadenze da rispettare per i controlli periodici

I controlli che hanno carattere periodico di una vettura comportano la verifica della stessa rispettando degli intervalli regolari. Giusto per dare un’indicazione temporale, è giusto mettere in evidenza come si tratta di controlli di manutenzione che dovrebbero svolgersi ogni 15 mila chilometri all’incirca. In modo particolare, tale delimitazione temporale riguarda soprattutto la manutenzione dei freni, in maniera tale da verificare in quale stato si trovano sia i dischi che le pastiglie, a maggior ragione se da quando tempo si sentono rumori strani provenire dal pedale del freno.

In riferimento alle auto che funzionano a diesel, invece, è fondamentale occuparsi in modo regolare e costante del filtro del gasolio, che deve sempre conservarsi in uno stato di efficienza. Si tratta di un elemento fondamentale, dal momento che svolge una funzione di protezione rispetto alla presenza eventuale di impurità all’interno del carburante.

Nella maggior parte dei casi, è interessante mettere in evidenza come i filtri del gasolio vanno cambiati ogni 30 mila chilometri all’incirca. Non bisogna trattare in maniera superficiale, però, anche altri filtri decisamente importanti, che sono rappresentati ad esempio dal filtro antipolline, che garantisce sempre la diffusione di aria pulita nell’abitacolo. Complessivamente, si tratta di interventi da programmare ogni 20 mila chilometri circa.